giovedì 19 aprile 2012


DECRETO DI FINANZIAMENTO PER LA MUSEALIZZAZIONE DEL PALAZZO DELLA CULTURA. STANZIATI DALLA REGIONE 3 MILIONI DI EURO

Lo storico palazzo della Cultura di piazza Macherione diventerà un importante polo museale sovracomunale. Con soddisfazione il sindaco di Giarre, Teresa Sodano annuncia lo stanziamento di 3 milioni di euro concesso dalla Regione Sicilia, assessorato Beni Culturali, nell’ambito del Pist (Piani integrati di sviluppo territoriale) della Coalizione Acijonica, della quale, il Comune di  Giarre, fa parte quale organo rappresentativo. Come conferma la nota trasmessa al Comune di Giarre dalla Regione Siciliana, Il progetto della trasformazione del Palaculture di piazza Macherione in polo museale si è piazzato al primo posto della graduatoria di merito con DDG n.170 del febbraio 2012; il decreto è stato registrato alla Corte dei Conti e l’avviso della graduatoria di merito è stato già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia. Questo intervento – afferma il sindaco Teresa Sodano – conferma, ancora una volta, l’impegno di questa Amministrazione nella salvaguardia del proprio patrimonio immobiliare storico. Con la musealizzazione del palazzo della Cultura –afferma il sindaco Teresa Sodano – Giarre si arricchisce di un’altra importante struttura di riferimento e di attrazione e che incentiva il turismo culturale con la presenza in città di un circuito di musei permanenti che certamente rappresentano un plus valore non solo per Giarre ma per l’intero comprensorio.
Cosi come prevede il bando e, secondo quanto riporta la determina n.279 del 30-6-2010, l’assessorato regionale ai Beni culturali stanzia complessivamente 3 milioni di euro, di cui 200 mila euro, a carico del Comune di Giarre quale quota di cofinanziamento sull’importo complessivo del progetto (Programma Operativo Por Fers 2007/2013). 
Attraverso il progetto di restauro e musealizzazione del palazzo delle culture di piazza Macherione, si otterrà un centro servizi integrati socio-culturale a carattere territoriale sovra comunale; una struttura articolata in specifiche aree funzionali destinate ad attività museografiche, espositive e congressuali. L’edificio, la cui edificazione risale alla seconda metà del 1700, è un tipico esempio di architettura agostiniana; esso si sviluppa su due elevazioni al piano terra ove saranno realizzati 15 spazi espositivi e una ventina saranno, invece, disponibili al primo piano del palazzo. Al piano terra dell’immobile saranno allocate delle sale da destinare a funzioni commerciali, direttamente comunicanti tra loro: una caffetteria e un piccolo ristorante-bistrot; un piccolo atrio-foyer disimpegnato dal corridoio servirà da accoglienza a questi spazi commerciali e da disimpegno ad una seconda scala di collegamento verticale con il primo piano.
Sulla parte destra dell’atrio centrale, troveranno ubicazione una piccola sala informazioni, una sala polivalente da utilizzare con funzioni di attività aggregative socio-culturali integrative alle attività museografiche ed espositive, quali laboratorio, sala di ascolto/visione, sala studio, sala lettura. Al piano terra sarà ripristinato, attraverso la demolizione di alcuni settori, compresa la palestra, l’antico chiostro del palazzo, attorno al quale, su un’area di circa 500 mq, saranno realizzati ampi spazi verdi con aiuole, restituendo in tal modo l’originario splendore dell’antico e prestigioso palazzo giarrese.
L’ala sud del piano terra, prospiciente via de Roberto, sarà interamente adibita ad attività espositive temporanee: un percorso espositivo interno si dipartirà dall’ampia sala ad archi disposta sul lato sud del chiostro.
L’ala nord del piano terra accoglierà, invece, una sala destinata a biblioteca multimediale collegata direttamente al chiostro centrale. Al primo piano il palazzo delle culture usufruirà soltanto dell’ala est dell’edificio, che sarà suddiviso in due settori funzionali: un’area congressi allocata nella parte nord e un’area adibita a museo, nella parte sud. Lo spazio adibito a museo, si svilupperà attraverso un percorso espositivo ad anello, composto dalla progressione di quattro sale attorno ad uno spazio adibito a deposito. L’area adibita a centro congressi, verrà attrezzata con un‘ampia sala attrezzata, fornita di camerini di servizio laterali, una sala multimediale per le attività connesse e correlate, ed un antistante foyer di accoglienza.


A MAGGIO LA GARA PER LA MESSA IN SICUREZZA DEL DUOMO


Ai nastri di partenza gli interventi di ristrutturazione e di messa in sicurezza del Duomo di Giarre. Come conferma il sindaco Teresa Sodano, dopo la firma del decreto di finanziamento di 1 milione di euro (702 mila euro a base d’asta), per intervento del governatore Raffaele Lombardo con fondi ai sensi dell’art. 38 dello Statuto della Regione Sicilia, in questi giorni è stato predisposto il bando di gara. Quanto prima sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale la data della gara, presumibilmente entro la metà di maggio prossimo, con il relativo estratto di bando. “Gli interventi di restauro della chiesa Madre rappresentano una priorità per l’amministrazione comunale –afferma il sindaco Sodano –e consentono di mettere finalmente in sicurezza il nostro  più importante monumento cittadino: il Duomo. Un altro impegno assunto con la città è stato mantenuto a conferma della costante attenzione rivolta al patrimonio storico culturale; un intervento che si inserisce in un articolato programma di rivitalizzazione del patrimonio storico culturale centro storico: dal restauro del Duomo, passando per la riqualificazione del quartiere Camposanto Vecchio, sino alla musealizzazione del palazzo delle Culture di piazza Macherione”.
Il progetto esecutivo dei lavori di risanamento statico nella chiesa parrocchiale S.Isidoro Agricola, validato dalla III Area Edilizia Pubblica, prevede l’esecuzione di interventi di consolidamento della copertura della navata centrale e delle navate laterali; rinforzo dei contrafforti e delle murature ad essi ortogonali; sarcitura di lesioni; monitoraggio dei movimenti della struttura; lavori di risanamento strutturale e altri interventi previsti per la conservazione dell’edificio, in particolare il rifacimento degli intonaci interni ed esterni; trattamento e pitturazione delle pareti interne ed esterne; interventi per la manutenzione del locale adibito a deposito per il fercolo; ricostituzione delle modanature e degli stucchi in gesso posti all’interno della chiesa ed interessati dai lavori di risanamento strutturale; esame del quadro fessurativo e individuazione dei meccanismi di collasso.

EMERGENZA CENERE VULCANICA: VERTICE A S.ALFIO CONVOCARE
 CON URGENZA UN TAVOLO IN PREFETTURA

“Per i danni provocati dalla caduta della cenere vulcanica occorre innanzitutto il riconoscimento dello stato di calamità e la convocazione di un tavolo urgente con il prefetto di Catania”. Non hanno dubbi i sindaci dell’area jonica che ieri mattina si sono riuniti al  Municipio di S.Alfio per fare il punto della situazione sulle misure comuni da attuare in ordine a  quella che è ormai diventata una emergenza cronica, costringendo i Comuni al reperimento di ingenti risorse per la pulizia del territorio.
Al vertice, organizzato dal sindaco di S.Alfio, Salvo Russo, hanno preso parte l’assessore provinciale Territorio e Ambiente, Mimmo Rotella, il consigliere provinciale, Francesco Cardillo, i sindaci di Giarre, Teresa Sodano, di Acireale, Nino Garozzo, di Zafferana, Alfio Vincenzo Russo, di S.Venerina Enrico Pappalardo, di Mascali, Filippo Monforte, di Gravina di Catania, Domenico Rapisarda e inoltre gli assessori Claudia D’Aita (Comune di Riposto) e Orazio Scuderi (Comune di Giarre). Alla riunione erano presenti anche numerosi presidenti di Consiglio e consiglieri comunali dei Comuni dell’area jonica, mentre per il Dipartimento della Protezione civile era rappresentato dall’ing.Nicola Alleruzzo, dirigente del Servizio Vulcanologia.
Il sindaco di Giarre, Teresa Sodano ha ribadito l’esigenza di un tavolo urgente in prefettura “per capire come attrezzarsi nella gestione di una emergenza costante per la quale occorre trovarsi preparati. Abbiamo impegnato in questi ultimi mesi ingenti somme di denaro in bilancio con grave pregiudizio nella gestione contabile dell’Ente e ciò non è più possibile. Soltanto la scorsa estate, il Comune di Giarre, per ripulire il territorio ha impegnato 300 mila euro, altri 25 mila euro, appena pochi giorni fa. Ritengo che la Provincia regionale di Catania, quale ente sovracomunale, sia quella maggiormente deputata per concertare tutti gli interventi e sostenere i Comuni colpiti dal fenomeno vulcanico nella pulizia del territorio. Peraltro – ha osservato il primo cittadino giarrese -  tale intervento è previsto da una precisa norma contenuta nella Finanziaria regionale del 2010”. L’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Giarre, Orazio Scuderi ha evidenziato la necessità di “attivare una sorta di consorzio tra i Comuni interessati dal fenomeno cenere acquistando mezzi e materiali che potranno, eventualmente, scambiarsi per la gestione operativa dell’emergenza”.  Durissimo l’intervento del sindaco di Acireale Nino Garozzo, secondo il quale, l’incontro con il prefetto di Catania è oltremodo urgente perché si possano pianificare tutti gli interventi che si rendono necessari, individuando le competenze. Il primo cittadino acese ha espresso, poi, platealmente il proprio rammarico allorquando, una recente nota del direttore regionale del Dipartimento della Protezione civile, Pietro Lo Monaco, rispondendo ai vertici della Protezione civile nazionale riguardo la costante pioggia di cenere vulcanica nei Comuni alle pendici dell’Etna, riteneva che non vi fossero i presupposti per il riconoscimento dello stato di calamità, indicando i Comuni quali Enti naturali preposti nella gestione dell’emergenza. “Una lettera – ha detto Garozzo - che ci ha ferito molto, il mio auspicio è che proprio la Protezione civile sia al fianco dei Comuni”. L’assessore provinciale Rotella, in riferimento al richiamo dei sindaci circa la necessità di affidare alla Provincia il ruolo centrale nella gestione degli interventi, quale Ente sovracomunale, ha ribadito che la norma contenuta nella Finanziaria del 2010 non è chiara riguardo le competenze; essa appare fuorviante nel suo contenuto e comunque non fa chiarezza sulle competenze e, non mette nelle condizioni l’ente provinciale di intervenire secondo precisi criteri. Secondo Rotella, è necessario che la Regione predisponga una nuova e più chiara normativa.  Dopo un lungo e acceso dibattito, nell’ottica di predisporre in tempi brevi alla redazione di un piano operativo di protezione civile per l’emergenza cenere vulcanica, si è poi giunti nella determinazione di incontrare il prefetto di Catania, la prossima settimana, coinvolgendo i sindaci dell’area jonica interessati dal fenomeno, la Protezione civile provinciale, la Provincia regionale di Catania, la Regione, l’Ars e l’Anas.



GRANDE SUCCESSO DELLA
XIV SETTIMANA DELLA CULTURA A GIARRE
NUMEROSE LE VISITE ALLE CRIPTE DELLA CHIESA DEL CONVENTO

Giarre riscopre il turismo culturale. L’avvio delle iniziative connesse alla XIV Settimana della Cultura ha confermato un forte interesse verso il patrimonio artistico culturale della città. Un successo inatteso, in termini di affluenza di visitatori, lo hanno ottenuto le cripte della chiesa del Convento e della scomparsa chiesa di S.Agata, nel quartiere Camposanto vecchio che racchiudono la storia della città. Decine di visitatori, domenica mattina, hanno preso d’assalto la chiesa del Convento, le cui cripte, venute alla luce nel dicembre del 2006, ad opera della Soprintendenza di Catania, hanno suscitato particolare interesse, tanto da richiamare studiosi, amanti dell’architettura e della storia, ma anche gruppi di giovani e famiglie che hanno voluto trascorrere una domenica diversa. Fondamentale l’apporto delle guide (personale dell’assessorato alla Cultura e dell’Archeoclub) presenti nei due siti che hanno illustrato la storia delle cripte che risalgono al 1730, anno in cui si insediò a Giarre l’Ordine religioso degli Agostiniani Scalzi. La chiesa del Convento,  peraltro, conserva aneddoti storici di primaria importanza. Durante il periodo della «Grande Guerra», il luogo di culto, infatti, si trasformò in rifugio dei profughi veneti di Cismon del Grappa; negli anni successivi, purtroppo, la chiesetta di piazza Macherione registrò un lento e inesorabile declino, sino a quando, all’inizio degli Anni ‘60, con la delusione di molti, non è stata chiusa al culto. Come detto, nel 2006, durante alcuni interventi della Soprintendenza di Catania, effettuando delle verifiche nel sottosuolo della chiesa, furono portate alla luce le cripte con i  «colatoi» capaci di ospitare tre cadaveri per volta dove rimanevano per circa un anno chiusi ermeticamente da una lastra di ardesia. I numerosi visitatori hanno potuto visionare non solo le cripte ma anche i numerosi resti lignei di bare in alcune delle quali si possono notare decorazioni con le iniziali del defunto. “Siamo ben felici di questa impressionante partecipazione di gente – afferma soddisfatto il vice sindaco e assessore alla Cultura Leo Cantarella – abbiamo puntato molto sulle cripte e sulla riapertura della chiesa del Convento, sicuri che avrebbero suscitato interesse per la loro straordinaria bellezza e per la storia in esse contenute. I giarresi hanno apprezzato l’iniziativa dimostrando il loro interesse per la storia della città,  riscoprendo le origini del primo agglomerato urbano del Camposanto Vecchio e delle chiese”.
“Un successo che premia un lavoro meticoloso e che ha visto protagonisti le associazioni del territorio con il coordinamento del dirigente Maurizio Cannavò – commenta Clara Mirabella, caposervizio assessorato Cultura  - le visite alle cripte della chiesa del Convento e quelle della scomparsa chiesa di S.Agata, alle spalle del nostro Duomo, hanno registrato una affluenza straordinaria: oltre 200 visitatori tra le 10 e le 13 di domenica scorsa. Preziosa la collaborazione dell’Archeoclub e dell’arch.Giovanna Buda, della Soprintendenza di Catania che hanno dimostrato il loro amore per la città. Le visite proseguiranno nei prossimi giorni anche con le scuole. Domani toccherà agli alunni del II* Circolo didattico e poi giovedi e venerdi vi saranno delle aperture straordinarie riservate alle scolaresche. Domenica, prossima, ancora un’apertura, dalle 10 alle 13”. 


COMPLETATA LA BONIFICA DELLE CADITOIE. GIARRE PIU’ SICURA

Si sono conclusi in questi giorni gli interventi straordinari per la pulizia delle caditoie comunali.   Le operazioni hanno interessato le frazioni più popolose della città (S.Giovanni e Macchia) e alcune strade del centro di Giarre. Obiettivo degli interventi, avviati il 13 marzo scorso, quello di salvaguardare le zone maggiormente vulnerabili in occasione di intense piogge con pericolosi allagamenti e accumuli di acqua piovana determinati, in larga parte, dal mancato funzionamento idraulico delle grate, ostruite da detriti e sabbia vulcanica. Complessivamente sono state ripulite circa mille tra caditoie e batterie di grate, alcune delle quali, completamente sature e che di fatto provocavano seri pericoli idraulici con pregiudizio per gli abitanti e per quanti percorrevano le strade che puntualmente si trasformavano in torrenti in piena.  Per l’esecuzione dei lavori, per la prima volta è sono stati  impiegati mezzi escavatori a risucchio muniti di doppie turbine che aspirano i materiali avvicinati alla bocca del tubo incanalando il flusso d’aria in un tubo, fino ad alcune decine di metri. Grazie all’impiego di questi mezzi speciali – dichiara l’assessore Scuderi -  è stato infatti  possibile spurgare, in tempi rapidi,  circa quaranta pozzetti al giorno, liberandoli da detriti, sabbia vulcanica e fogliame, eliminando ogni possibile pericolo per la sicurezza pubblica in ipotesi di eventi alluvionali”.   Le opere di bonifica affidate a due ditte esterne incaricate dall’assessorato ai Lavori pubblici, come detto hanno interessato le zone più a rischio nell’abitato di S.Giovanni Montebello (via Dei Paoli - zona particolarmente soggetta ad allagamenti, in occasione di intense piogge - ,  via Trinacria, via Musumeci, via Coriolano) e poi la frazione di Macchia con interventi mirati sulla via S.Matteo, via delle Rose, viale Mediterraneo. A Giarre, infine, in queste ultime settimane, gli interventi sono stati eseguiti nei punti ritenuti maggiormente sensibili: viale Libertà, la zona Jungo, l’area urbanistica di Peep, corso delle Province, la zona Regina Pacis, l’area attorno al vecchio ospedale S.Isisoro e infine la  zona Carmine. “Grazie all’esecuzione di questi interventi – afferma l’assessore Scuderi – siamo riusciti a mettere ancora più in sicurezza la città, mitigando i rischi idrogeologici, proteggendola da eventuali allagamenti in occasione di intense piogge. Ripristinata la funzionalità idraulica delle grate, infatti, le acque meteoriche che scorrevano pericolosamente sulla sede stradale, vengono ora intercettate e convogliate nei sottoservizi, eliminando sul nascere pericoli di ogni tipo”.